giovedì 26 gennaio 2012

Facebook come fondamento primo della verità

Ricordo ancora con un certo autocompiacimento quando al liceo spiegavo ai ragazzi come il problema della ricerca della verità che si poneva il giovane Cartesio quando terminò i suoi studi e decise di leggere il libro del mondo fosse quantomai attuale: in particolare in un'era ricca di informazioni (vere e false) come la nostra.
Oggi la verità non la ricerchi solo col professore, ma anche con google e con la wikipedia, spesso fraintendendo, ma di certo con una rapidità di accesso alle informazioni di svariati ordini di grandezza superiori rispetto a quello che era qualche anno fa – la distanza tra due click e prendere l'auto per andare in biblioteca (e solo negli orari prestabiliti) è davvero enorme, di certo molto più vistosa della distanza tra la fine degli anni novanta ed il secondo decennio del duemila. Se usati bene, poi, i due click sono persino più performanti anche in termini qualitativi di tutti i tomi della biblioteca.
Ricordo anche un vecchio post su 'La Lapide' (il mio blog storico) in cui scherzavo sulle catene di Sant'Antonio in formato e-mail che in quei periodi entravano in competizione con lo spam selvaggio e con i primi filtri antispam in fase embrionale.
Oggi leggo certe bufale su faccialibro davvero da inorridire. Ma inorridisco ancora di più quando queste bufale si diffondono a macchia d'olio e nessuno si preoccupa di cliccare su google e prendere le dovute precauzioni. Faccio due esempi che mi sono capitati ieri, dove un minimo di interesse per le fonti e per l'attendibilità delle notizie, prima di far partire la polemica, credo che sia d'obbligo.
Due esempi davvero simpatici.

"Il latte in cartone, quando non è venduto dopo un determinato termine di tempo è rispedito in fabbrica per essere pasteurizzato un'altra volta...Questo processo può ripetersi fino a 5 volte, cosa che conferisce al latte un sapore diverso da quello iniziale, aumentando la possibilità di cagliare e riduce significativamente la sua qualità, nonché anche il valore nutritivo diminuisce...
Quando il latte ritorna sul mercato, il piccolo numero che vedete dentro il cerchietto nel file allegato viene modificato.
Questo numero varia da 1 a 5.
Sarebbe conveniente comprare il latte quando il numero non supera il "3". Numeri superiori comportano una diminuzione nella qualità del latte. Questo piccolo numero si trova nella parte inferiore del cartone; se compri una scatola chiusa, è sufficiente controllare uno dei cartoni, tutti gli altri avranno lo stesso numero.
Ad esempio: se un cartone ha il numero 1, vuol dire che è appena uscito dalla fabbrica; ma se ha il numero 4, significa che è già stato pasteurizzato fino a 4 volte ed è stato rimesso sul mercato per essere venduto..."
Eri a conoscenza di questa cosa? Condividela! :(

Benzina: si sa che in Italia sono state introdotte tasse supplementari, ma è possibile che in Svizzera costi davvero quasi la metà? Basta cliccare sull'immagine (su facebook, non qui) e leggere una valanga di commenti di gente che vive (per fortuna) in Svizzera, i quali ribadiscono che nel paese del cioccolato sfizero la benzina costa al massimo 0,20€/lit in meno che da noi. Differenza che non è poco, ma non è neppure poi così abissale. Ma almeno la polemica ed il vittimismo dilagano, ed un sacco di gente condivide con commenti inorriditi.
Latte: questa bufala (non la mozzarella né il latte di) ha del sensazionale. Se fosse vera, dubito che un sistema di numerazione sulla confezione indicherebbe un dato tanto sensibile. Si potrebbe codificare in qualche modo, ma lasciarlo così espresso è davvero da suicidio per la credibilità chi produce latte, appena scoperta la notizia. Del resto, è stata subito smentita da ogni dove e su ogni sito, dal Corriere a siti indipendenti di produttori. 
Questo rimanda alla definizione tecnica di 'informazione', che differisce dal 'dato' in quanto il dato è materiale grezzo, mentre l'informazione è un dato interpretato. Che sulla confezione del tè sia scritto '2013' (dato) non posso metterlo in dubbio, ma sta alla mia capacità di giudizio riconoscere se è un numero a caso sotto il codice a barre, se è la data di scadenza della confezione o se è la scadenza del concorso 'bevi turbotè e vinci una scorta per un anno!'. Se poi fossi molto furbo, potrei ipotizzare che quel '2013' è un messaggio degli alieni e condividerlo su faccialibro per vedere l'effetto che fa. Anche sul caso del latte, ho visto un sacco di gente condividere e nessuno informarsi (vengo anch'io!).
Viviamo forse in un periodo da polemica facile. Ma un minimo di educazione alla ricerca delle fonti ci vorrebbe proprio, soprattutto in Rete. Suggerisco di non assurgere l'attendibilità di Facebook a fondamento primo di verità, si rischia fino ad un massimo di 5 pastorizzazioni!!

2 commenti:

  1. Caspita, Mò: il diagramma di (in)flusso di Internet e la verità delle affermazioni è favoloso… Non potevi trovare immagine più a tema – bella lì! Anche le ‘bufale’ che hai pescato, tra le tante che si potevano pescare, devono essere di prima pastorizzazione perché sono veramente ‘forti’ ;)

    “Un minimo di educazione alla ricerca delle fonti ci vorrebbe proprio”: be’, concordo in pieno. Sviluppare maggior senso critico verso ciò che è il dato, cercare la ‘verità’ che si “scopre nel giudizio” [ho trovato un articolo interessante di Adorno in proposito: http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=303].
    Altrimenti ci tocca convincere ai nostri amici pubblicitari o scienziati della comunicazioni a smettere di fare scienze delle merendine nel senso di fare delle scienze delle merendine - lo studio del come trasformare in false e poco obiettive ma comunque ghiotte merendine il vero, l’oggettivo che invece ricercano le altre scienze. Oppure, diversamente, comunichiamo ai tuoi studenti del liceo che possono fare basta di diffondere simili notizie per vedere se è ancora attuale l’idea “chiara e LAMPANTE” (cit.) di Cartesio sulla ricerca della verità (=P).

    Buon week-end e buona seduta =)

    PS: curiosità! Il titolo del post de “La lapide” di cui parli? Voglio tornare a dare una sbirciatina… *_*

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  2. Molto bello l'articoletto di Adorno su veritas/aletheia, che chiarisce anche perché in teologia si parla così spesso di verità (veritas), quando è palese che quella verità non c'entra nulla con il disvelamento ma è semplicemente questione di fede.

    Ahahah, il post l'ho riletto pure io, davvero molto divertente, si vede che sto inesorabilmente invecchiando. All'epoca ero un filosofo vero, prima che iniziassi a studiare filosofia, insomma, con molta più ingenuità ma anche molto più very cattiv metal!

    http://lalapide.iobloggo.com/165/catene-internet-amore-e-follia

    Aggiungo un'altra bufala del tutto innocua ma molto recente, su un attore di Harry Potter. Non che ce ne freghi granché, ma è divertente come tutti si siano fatti abbindolare, tranne uno che ci ha fatto pure una storiella coi meme.

    http://img809.imageshack.us/img809/8189/2163138700b.jpg

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