venerdì 13 aprile 2012

Se Pasolini fa la domanda a me, non è tanto corretto sia Wittgenstein a rispondergli



"What can be shown cannot be said"
Tractatus logico-philosophicus, L. Wittgenstein, 4.1212

Non pensiate che, parlando di un film in questa sede, abbia voluto rendere un po' più chic il mio vespasiano privato, regalandomi la possibilità di vedermi la tv lì ma...

...visto Teorema di Pasolini!
A bocca aperta! Semplicemente, infantilmente e terribilmente a bocca aperta - questo lo status in cui mi ha lasciato il film per le troppe domande (altroché i chiari teoremi in senso moderno).
L'opera è come se fosse scandita in due parti (proprio come il romanzo omonimo del resto).
In un primo momento, un misterioso ospite inatteso (ma perché forse da sempre atteso) fa la comparsa in una casa signorile nella periferia residenziale milanese presso una famiglia borghese. Qui attira le attenzioni in maniera particolare di ciascun componente dell'abitazione - e Pasolini, magistralmente, ci mostra la natura di queste attenzioni che gravitano sull'ospite in maniera puramente indicativa. Ci "costringe" (direi) ad OSSERVARE - osservare e basta.
In un secondo momento, il misterioso ospite atteso (ma perché forse da sempre inatteso) toglie il disturbo e da quel momento ciascuno all'interno della famiglia borghese non sarà più (o almeno non sarà più com'era prima). Questo l'atto nel quale, rispetto a quanto si è osservato, si "mostrano" (direi) i COROLLARI - corollari e basta.

Alla fine di questi due momenti rimane la domanda: ma chi era il misterioso ospite (in)atteso - che a tratti ricorda l'Alì dagli occhi azzurri che ci leggeva Kammerer da Profezia?! E che diamine è successo?! Come è successo?!

All'inizio di questi due momenti (che poi sarebbe la scena del video sopra) si staglia parimenti un'altra domanda. L'incipit del film ci presenta infatti un giornalista che intervista gli operai ai quali il padre della famiglia borghese, con un flash-forward, lascerà la proprietà della sua industria. Quest'apertura dev'essere senz'ombra di dubbio emblematica - ma anche qui non ci si può che limitare ad osservare, abdurre corollari e crogiolarsi sopra un'ulteriore domanda:

[...] se insomma tutta la borghesia arriva ad identificare tutta l'umanità coi borghesi, non ha più davanti a sé una lotta di classe da vincere. Non con l'esercito, non con la nazione, non con la Chiesa confessionale... [...] Ha davanti a sé nuove domande, deve rispondere a delle nuove domande in una situazione diversa della nuova borghesia. Lei [dissertatore da tazza, n.d.] mi può rispondere a queste domande?!

Quando m'imbatto in film dal significato complicato spesso arranco consolandomi con il buon Wittgenstein del Tractatus. Eppure con Pasolini, elaboratore non tanto di film "metafisici" quanto stimolatore di risposte ed atti pratici, non posso legittimare la mia ottusità mentale tanto facilmente. Perciò qualcuno che ha visto il film (o che lo vedrà) ha chiavi di lettura o quantomeno la risposta ad una di tutta questa caterva di domande?!

Buone sedute!

Nessun commento:

Posta un commento